COLICHE
Possono avere diversa origine:
da forti indigestioni, dalla bevanda troppo fredda, da foraggi contenenti piante venefiche, dalla presenza di calcoli, tumori, vermi od altri parassiti nel tubo digerente, o dall'arresto in esso di feci o corpi estranei.
La diagnosi può essere agevolata dal fatto che l'animale attanagliato da atroci dolori geme, trema, suda, raspa il terreno, si getta per terra dibattendosi ed assumendo le più strane posizioni, dette «patognonomiche», quali quella assisa, il decubito dorsale ecc. mentre la faccia presenta spasmodiche contrazioni («cavallo che ride»).
Occorre provvedere subito per l'intervento del veterinario in quanto la morte può sopravvenire in poche ore.
Nel frattempo si allontanerà ogni sorta di cibo dalla mangiatoia, si praticherà un clistere preparatorio di acqua saponosa ed olio d'oliva, seguito da un secondo di circa 3 litri d'acqua contenente g 30 ÷ 40 di cloralio: oppure si somministrerà per bocca un infuso di camomilla (40 g in un litro d'acqua) con 15 g di laudano. Si faranno inoltre frizioni sull'addome di alcole canforato e sugli arti di aceto caldo; si proteggerà l'animale con una coperta e lo si obbligherà a passeggiare.
Per farsi un'idea della gravità del male, i pratici esercitano con una mano una forte pressione sulla regione renale: se il cavallo flette la parte, il responso è benigno, mentre se non reagisce c'è ben poca speranza di salvarlo.